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166 | ottica fotografica |
Fìg. 54.
È evidente, che il suo uso ofTre molti vantaggi per la facilità e prontezza maggiore con cui si opera nel produrre le due immagini, perciò nella produzione dei ritratti, delle vedute istantanee, questa camera ha sempre la preferenza sulla camera ad un solo oggettivo. Dal centro di un oggettivo al centro dell’altro v’è la distanza di 42 a 4 4 centimetri. Con questa disianza si ottiene un rilievo che non è troppo esagerato anche quando si prende una immagine di oggetti vicini, e si ottiene un rilievo naturale per oggetti lontani, od almeno in questi la differenza è impercettibile. Perciò stereografie, che comprendono oggetti vicini, od oggetti lontani, ottenute con questa camera saranno di un buon effetto nello stereoscopio.
Quando si hanno a produrre slereogruDe che comprendono solo oggetti lontani, questi avendo naturalmente poco rilievo, o come direbbesi, poca stercosilà, è più conveniente far uso di due camere che si pongano più distanti l’una dall’altra, o far uso di una sola camera che si trasporla in due stazioni differenti per produrre le due immagini.
In questa camera stereoscopica a duplice oggettivo le due immagini proiettate sul vetro spulilo dai due oggettivi sono del diametro di IO centimetri, e da un centro all’altro di esse, ossia dal punto in cirt l’asse di un oggettivo viene ad incontrare una immagine al punto dell’altra immagine incontrato dall’asse della lente dell’altro oggettivo, vi è, come si vede, la distanza di 4 ì a 4 4 centimetri. Quando si montano le due immagini nello stereoscopio bisogna tagliare queste immagini in modo che da un centro all’altro di esse non vi sia più che la distanza di 6 a 7 centimetri, ed esse debbono venir cambiate di posizione affin