Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/30

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8 introduzione.

iodio. Il signor Gaudin fece conoscere quasi nello stesso tempo che col bromuro di iodio si può ottenere lo stesso effetto. Altri autori hanno in seguito proposto il cloruro di solfo, il bromoformio, il bromo liquido, e finalmente il signor Bingham propose l’impareggiabile bromuro di calce, per cui si pervenne ad abbreviare talmente la durata della posa, che ora l’impressione nella camera oscura si può dire essere diventata istantanea, ed è infatti vero che è possibile di riprodurre le onde agitate del mare, una rivista, una processione, quando il fotografo ha saputo preparare la sua lamina col maximum di sensibilità di cui essa è suscettibile.

Alle immagini ottenute col metodo di Daguerre mancava ancora un modo di renderle più solide, più vigorose e di correggere il loro dispiacevole riflesso metallico. Infatti esse lasciavano molto a desiderare dal lato della solidità contro l’azione del tempo, e bastava il più lieve contatto per guastarle. Il deposito di mercurio sull’argento era pochissimo aderente, paragonabile ai colori delle ali di una farfalla; e si trovava, perchè la differenza di tinte tra il mercurio e l’argento non è abbastanza grande, che l’immagine non era della conveniente robustezza, come quella che era anche indebolita dal grande splendore di questi due metalli.

Nel 1840 Fizeau fece conoscere il suo procedimento con cui metteva i disegni Dagheriani sotto l’egida del più inalterabile dei metalli, l’oro, e così li fissava, li rinvigoriva, e in parte distruggeva quel disgustosissimo riflesso metallico per causa del quale essi non possono venire osservati che sotto un angolo determinato.


Fotografia su carta.

La fotografia fin qui sembrava aver dimenticato la sua primitiva origine, imperocchè abbiamo veduto come Wedgwood e Davy avessero tentato di fissare su carta l’imma-