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prove positive. | 443 |
U3
Operazione III.
Fare la positiva.
In una tavoletta di legno ben piana metti il foglio sensibile colla faccia sensibilizzata in alto. Sul foglio applica la negativa su vetro in modo che lo strato che porta l’immagine negativa venga a combaciare colla superficie della carta. Se ora tu porti il lutto ai raggi del sole, la luce, attraversando i bianchi della prova, annerisce parzialmente lo strato sensibile, l’immagine negativa viene riprodotta sulla carta sotto forma di un’immagine positiva.
Operando nel modo che diciamo, la carta non rimane abbastanza aderente alla negativa, condizione impreteribile per ottenere un’immagine nitida e senza confusioni; inoltre, non potendosi regolare la durala dell’esposizione, le prove positive quasi sempre si guastano, riescono o troppo chiare o troppo oscure, ed una buona positiva così ottenuta sarebbe un’eccezione alla regola.
Perciò egli è allatto indispensabile di avere una così della pressa a copiare (a) o macchina a copiare ( Chassis posilif — Printing fraine — Kopirralime).
Con questa semplice macchina la carta si fa combaciare esattamente colla matrice, o prova negativa, e si può a volontà visitare l’immagine in via di formazione senza pericolo di spostarla, la qual cosa rende possibile il regolare la sua buona venuta.
La macchina a copiare si compone di una lastra di cristallo e di una tavoletta di legno che si possono comprimere insieme.
La carta sensìbile e la prova negativa si mettono tra la lastra di cristallo e la tavoletta di legno in modo che durante l’esposizione alla luce possano conservare l’ordine stabilito nell’esperienza di sopra.
(a) Questa denominazione pud venir criticata. Nel dizionario del Tramater (vedi calca) la voce pressa è accettata nel senso che qui essa ha. £ forse più conveniente la denominazione di torchietto a copiare.