Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/64

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42 note.


(4) dagherrotipia.

Il primitivo procedimento di Daguerre consisteva in cinque operazioni.

Prima operazione. Dare il pulimento alla lamina di rame ed argento: 1° Strofinandola con cotone, olio d’olivo e pietra pomice, quindi, dopo di averla disgrassata, con cotone, pietra pomice, ed acido nitrico dilungato; 2° riscaldando fortemente la lamina per cinque minuti, e poi trattandola nuovamente con acido dilungato, pietra pomice, e cotone sino ad ottenere una brunitura perfetta.

Seconda operazione. Esporre la lamina ai vapori di iodio in una cassetta sino a che essa abbia preso un colore giallo di oro, nè più nè meno, perchè il colore violetto è molto meno sensibile, ed il color giallo pallido dà un’immagine troppo smunta, debole, senza vigorìa. È importante, dice Daguerre, che la temperatura nell’interno della cassetta sia la stessa di quella che è al di fuori, perchè altrimenti si può formare sulla lamina un deposito umido.

Terza operazione. Impressionare la lamina esponendola alla luce nella camera oscura.

Quarta operazione. Far comparire l’immagine prodotta dalla luce, mettendo la lastra impressionata in una cassetta contenente del mercurio, che si riscalda con una lampada ad alcool sino alla temperatura di + 60° centigradi.

Quinta operazione. Fissare l’immagine portandola in una soluzione concentrata di cloruro di sodio.


(5) Talbotipia.

Primitivo procedimento di Talbot.

Il sig. Fox Talbot, nel mese di febbraio dell’anno 1839, comunicò alla Società reale di Londra il suo primitivo procedimento di preparare una carta sensibile per le impressioni fotografiche. Ecco in qual modo l’inventore descrisse questo procedimento nel Philosophical Magazine.

Affine di preparare, egli dice, ciò che può chiamarsi carta fotogenica ordinaria, io scelgo prima di tutto carta tenace e con superficie unita. Quella che trovo migliore è la carta da lettere sopraffina. Io la immergo in una debole soluzione di sal comune, e l’asciugo sino a siccità; così il sale rimane uniformemente distribuito nel corpo di essa. Dopo io spargo sulla carta una soluzione di nitrato d’argento, sopra di una superficie