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mo. Perche se egli sarà sperimentato venga occasione o di assaltare gl’inimici, darà animo a coloro che saranno nella vanguardia, ovvero all’incontro, faccia bisogno di ritirarsi, guidandoli prudentemente salverà con maggior facilità le compagnie. E se i Decurioni saranno di numero pari, governeranno meglio le parti divise che se saranno di numero impari. E questo modo di assettare le ordinanze sta bene, e mi piace per le cagioni che dirò poi. Primieramente perche tutti coloro che stanno nelle prime file sono principali e persone di grado; onde trovandosi graduati stimano che si convenga loro portarsi più onorevolmente che se fossero soldati privati. Poi, perche nelle fazzioni, se vien data qualche commissione a persone di grado e non a’ soldati privati, ella suol esser di maggior riputazione. Ordinati che siano in questa guisa, sicome il Generale assegnerà il proprio luogo ad ogni Condottiere da incaminarsi, così ogni Condottiero ordinerà a ciascun Decurione come deve mettersi a marciare. Perche con questi avvertimenti le ordinanze si conserveranno assai meglio che nel teatro; dove coloro i quali escon fuori a caso e disordinatamente si danno travaglio l’un l’altro. E sogliono i primi combattere più ferocemente, se la vanguardia viene urtata, sapendo che quello è il luogo loro: e similmente gli ultimi se vengono assaltati alle spalle; perche sanno che l’abbandonare il proprio luogo è cosa vergognosa. Ma quelli che sono confusi s’impediscono e confondono l’un con l’altro, così nelle strade strette, come nel passar dei fiumi; nè si trova alcuno che da se medesimo senza Capitano si metta in ordinanza per combattere gl’inimici. Queste sono le cose che i cavalieri debbono avere a mente ed in prattica, se però desiderano di non schifare o ricusare i comandamenti del Capitano. Bisogna oltre ciò che il Generale della cavalleria provvegga di sacrificare agl’Iddj per salute delle sue genti. Poi nelle feste, guarnendosi pomposamente, che tiri a sè gli occhi d’ognuno. Di più che egli fornisca quelle cose magnificentissimamente, le quali sono convenevoli a’ gentiluomini, così le solite farsi nell’Accademia, come nel Liceo, nel Porto e nelle Corse. Questo sia secondo il compendio. [Come si debbano effettuare ad una ad una.] Come poi si debbano effettuare queste cose ad una ad una ornatissimamente, io racconterò or ora. Veramente le pompe sollenni io stimo che debbano piacere agl’Iddj che le stanno a vedere, se dando principio da quelli i cui tempj e le cui imagini sono in piazza, andranno girando a cavallo dalle statue di Mercurio d’intorno la piazza e d’intorno i tempj onorando gl’Iddj; ed appresso questo se si rappresenteranno i Cori li quali non solo festeggino dinanzi gli altri Iddj liberali ma eziando dinanzi quei dodeci. Di nuovo