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Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/117

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altre arti ogni artefice nasconde il più che può quello che maggiormente importa di sapere nella sua arte; ma l’agricoltore quanto meglio va egli piantando, o seminando tanto è più lieto se alcuno si stia a riguardarlo, e qualunque cosa gli domanderai intorno ai lavori che ha già ottimamente compiuti, nulla ti nasconderà del modo con cui li abbia fatti. Così e’ si pare, o Socrate, che anche in quanto ai costumi l‘agricoltura renda migliori quelli, che in essa si esercitano. )♦( Ancora mi sembra, che la terra col rendere tutte le sue opere cotanto facili a conoscersi, e ad impararsi ci faccia con sicurezza discernere i buoni dai cattivi uomini: perchè coloro che non vogliono durar fatica nel coltivamento della terra non possono già, come nelle altre arti valersi del pretesto di non saperle, mentre tutti sanno, che la terra ben coltivata bed rende. E nel vero che l’agricoltura assai manifestamente accusa ogni persona che abbia un cattivo animo; poichè niuno si persuade che altri possa vivere, se non abbia quelle cose, che sono necessarie alla vita: quindi chiunque non sapendo alcuna di quelle arti che danno guadagno, rifiuti anche di coltivare la terra, egli è ben chiaro, che pensa di vivere frodando, o mendicando, o di essere affatto privo di senno. )♦( Cotesto tuo proemio, diss‘io, è molto bello; e certo egli non parmi tale, che avendolo udito abbia alcuno a ristarsi dal richiederti più


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