Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/13

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IX

barbari, e fece venire in suo aiuto oltre dieci mila greci sotto il pretesto di averne a far guerra ai Pisidi: con questo esercito avviandosi Ciro verso Babilonia il re Artaserse gli si fece incontro con le sue genti a combatterlo, e datasi la battaglia, mentre, dove quei greci combattevano, aveano compiutamente disfatte le genti di Artaserse, seppero che Ciro dall’altra parte era rimaso ucciso, e per tale avvenimento tutti i barbari tornati essendo all’ubbidienza del re, a un tratto soli si trovarono essi in mezzo a innumerevoli nimici: contro i quali essendo il re Artaserse fortemente sdegnato, e volendoli tutti far perire, fattisi venire a se i loro comandanti, come se avesse voluto trattare con essi delle condizioni del ritorno, a tradimento li fece uccidere, e ordinò al rimanente di quei greci di deporre tosto le armi, e di doversi a lui arrendere. Quale si fosse lo sbigottimento, il terrore, e la disperazione di quegli infelici, ciascuno sel dee poter pensare. Chiusi essi si vedevano nel cuore di quel vastissimo impero, stretti all’intorno da un immenso stuolo di armati, lontani per lunghissimo spazio dalle loro patrie, impediti nel cammino, o da monti asprissimi, o da vastissimi fiumi, ignari delle strade e della qualità dei paesi, senza cavalleria, senza vettovaglie, senza capitani: niuno vi era fra essi, che mai più sperasse di rivedere la Grecia, e tutti una pronta morte, o una misera servitù si aspettavano.