Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/43

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che per vecchiezza questo più non potrebbero, lasciandoli vituperosamente logorare all’età, esse altri servi studiano di procacciarsi. E veramente contro di queste, o Critobulo, è ben d’uopo a noi di combattere per la nostra libertà niente meno, che contra coloro i quali colle armi tentano di ridurci in servitù: perchè alla fine i nimici sovente, essendo essi saggi ed onesti, hanno saputo costringere a rendersi tali molti di quelli che si aveano fatti servi, e quindi resili migliori, meglio pure gli hanno fatto poi condurre il rimanente della loro vita: ma queste padrone di cui ti ragiono, mai non cessano dal contaminare agli uomini, e i corpi, e gli animi, e le case, finchè li hanno in loro potere.


CAPITOLO II.


Come ebbe Critobulo udito questo in somigliante guisa riprese il ragionare. Assai sufficientemente parmi di aver compreso quanto hai tu detto. Esaminando poi me stesso stimo di potermi assicurare che se tu mi consiglierai quello che io mi abbia a fare per accrescere la casa, non ne verrò impedito da queste che tu chiami padrone. Su via adunque consigliami di buon animo il meglio che sai, se già non fai tu stima, o Socrate, che noi siamo abbastanza ricchi,