Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/130

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L’esposizione delle prove raccolte in tema di dividendo termina con l’esame di Andrew Costard, svoltosi a Londra “a porte chiuse” il 25 settembre 2007, da cui emergono peraltro pochi significativi elementi ulteriori.

Egli è il banchiere privato di Mills dalla metà degli anni ’90 in poi, e con la sua deposizione si è, sostanzialmente, limitato a confermare la documentazione che gli veniva esibita (si fa qui riferimento a quella contenuta nel fascicolo predisposto dal P.M. per la rogatoria, faldone 4 bis, cartellina I, pagg. da 136 a 151).

In particolare in relazione al dividendo, Mills aveva fornito a Costard una versione in linea con quanto fin qui esposto. Il teste, esaminando il memorandum di una riunione tenutasi con Mills il 20 marzo 1996, a seguito dell’accredito sul suo conto presso la banca privata Guinness Mahon (di cui era dirigente, all’epoca) della somma di circa 1,25 milioni di sterline, raccontava che Mills aveva spiegato di aver “fornito la gestione” [“provided the management”] per un gruppo di società offshore da lui possedute [“which were owned by David Mills”] ed alimentate dai fondi provenienti dalle società di investimento di Fininvest di Berlusconi, e vi erano stati dei buoni introiti. Per svariati motivi, anche collegati “alla situazione in Italia”, era stato deciso di portare queste società nel Regno Unito. Da quest’operazione Mills aveva ricevuto 5 miliardi e 800 milioni di lire italiane, e questa somma rappresentava un dividendo una tantum, la sua parte di profitto netto, detratte le spese.

Costard non ricordava nulla più di quanto a suo tempo scritto nel memorandum, precisando però di non aver mai visto alcun documento a riscontro della provenienza del denaro e di non aver mai saputo che il deposito non appartenesse solo a Mills: “erano soldi di Mills”.

Da un altro memorandum, del 25 febbraio 1997, scritto da Costard, si evince anche che egli era venuto a sapere della suddivisione della somma con i soci dello studio, e del mantenimento temporaneo del deposito. Nella nota era scritto che Mills si era comportato correttamente, ma era preoccupato per la posizione di sua cognata, Barbara Mills, a capo del Crown Prosecution Service, e di sua moglie Tessa Jowell, probabile membro del prossimo Governo laburista.

Alla fine del documento si menzionava la “continued press speculation” (le speculazioni della stampa) intorno a Berlusconi e alla sua attività, le indagini in corso su di essa, il possibile coinvolgimento di coloro che la seguivano: perciò il memorandum veniva indirizzato al funzionario interno della banca che si occupava del riciclaggio di denaro, per l’eventuale denuncia al NCIS (National Crime Intelligence Service).

L’11 dicembre 1997 Costard riceveva una e-mail da un suo collega, riferita al deposito della somma ed al fatto che Mills lasciava Withers: Costard aveva risposto che non cambiava nulla, almeno fino