Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/176

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riportate in questa motivazione: le questioni della proprietà delle società Fininvest e del suo ruolo in Horizon erano state oggetto di plurime ed insistenti domande.

Mills nella memoria lasciava intendere che non era stato approfondito il contenuto della sua conversazione con Silvio Berlusconi dell’estate del 1995 e la “correlata” questione della società Horizon, ma si guardava bene dall’affrontare la questione nel merito, e spiegare la correlazione (la frase, come si evince dalla lettura di uno degli “unallocated clusters”, era stata oggetto di correzione: era stata, come le altre, certamente meditata).

Né l’avvocato inglese spiegava mai i motivi per i quali aveva definito “roundabout way” la modalità attraverso la quale gli era stato fatto pervenire il dono.

Mills affermava di aver avuto pochi e sporadici incontri di persona con i dirigenti di Fininvest dopo il 1996: affermazione non vera, e comunque di poco rilievo, visto che molteplici sono le forme della comunicazione.

Ed ancora, per limitare il discorso ai temi che qui interessano e chiudere, egli allegava allo scritto documenti che avrebbero dovuto, nella sua prospettazione, esaustivamente provare i suoi rapporti economici con Fininvest a far tempo dal 1996 e le movimentazioni sul conto della banca CIM. Entrambe le questioni, però, erano poi state approfonditamente affrontate ed analizzate dal fisco inglese, e proprio la mancanza di prova certa in ordine alle entrate Fininvest, ai conti CIM, al c.d. regalo avrebbero portato al concordato fiscale del 2005 più volte ormai richiamato.


La memoria del 20 gennaio 2009, diretta a questo collegio, ripercorre a volo d’uccello la vicenda senza nulla approfondire, ripete molte delle dichiarazioni qui già esaminate, e contiene qualcosa in più.

In primo luogo le “profondissime scuse” ad Attanasio e Berlusconi, “vittime” dei suoi errori: ma perché scusarsi, se – dopo l’iniziale sbandamento (chiamiamolo così) – era stata detta la verità?

Le scuse offerte, a pari titolo e con pari enfasi, ad entrambi, Attanasio e Berlusconi, lasciano quanto meno perplessi. In un contesto, comunque, di operazioni fortemente irregolari, non ultima una transazione economica di rilevante entità “in nero”, eludendo il fisco.

Va poi sottolineato che Mills ribadiva, ancora una volta, di aver fornito ogni necessaria documentazione al fisco inglese, spiegando i fatti “in linea con la ricostruzione fatta da KPMG [cioè da Gabriella Chersicla], poi corretta e definita accuratamente” dai consulenti delle difese Perini e Tavernari: si vedranno, appunto, i risultati di quelle – per la maggior parte concordanti – ricostruzioni, rese necessarie in tutta la loro ampiezza, proprio dal contenuto della “versione Attanasio”.

E qui tanto basti.