Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/334

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320 o giovannino o la morte

pello perfettamente primaverile, ma che aveva almeno sei primavere.

— Fanno sempre questo dalla mattina alla sera — disse ridacchiando.

— Il battere le ragazze fa loro bene, come alla lana — rispose don Alfonso, che era un uomo di proverbi e di una grossa allegria.

Più lentamente, don Vincenzo Manetta, il cancelliere messo a ritiro, per forza, da un governo persecutore, scendeva dal secondo piano, dando il braccio a sua moglie, donna Elisabetta.

— Elisa, hai preso il libro da messa?

— Sicuro.

— Perchè grida donna Chiarina?

— L’avrà bastonata la matrigna.

— Oh gioventù, gioventù!

Al terzo piano, tutti gli studenti che abitavano a sinistra si erano affacciati alle finestre del cortile; a destra il maestro d’inglese di un collegio, provvisto di cinque sorelle tutte più o meno vecchie, era comparso dietro i cristalli, in papalina e ciabatte. E nel cortile, guardando in aria, il cocchiere della principessa di Santobuono canticchiava:

Papà non vuole — e mammà nemmeno,
E come faremo? e come faremo?

mentre il suo mozzo, impertinente, a gola spiegata cantava:

Ce vonno i denare — e nun i tenimmo,
E comme facimmo? e comme facimmo?