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o giovannino o la morte | 327 |
— Per far che? — domandò lui, scosso e turbato.
— Per sposarci.
— Senza denari?
— Senza denari.
— È una cosa troppo disperata — soggiunse lui, scuotendo la testa di bel giovane indolente, che sa la vita e ne teme le violenze.
— Quando ci è l’amore ci è tutto. Tu mi vuoi bene?
— Assai, Clara, assai.
— E allora non ci servono i denari. Scappiamo via.
— Senza denari non si fa nulla.
— Sei un vile — disse lei indignata.
— Clara bella, tu scherzi — fece lui ridendo.
— Non scherzo, no. Hai paura, hai bisogno di denaro, non sai amare, sei un vile.
— Io ti adoro, Clara.
— No.
— Ti giuro sull’anima mia, Clara, che ti adoro.
— No.
Ma la terza negazione fu più debole. Ella guardò il giovane negli occhi e fu vinta.
— Hai ragione — disse.
— Pensiamo qualche altra cosa, perchè questa vita non può durare ripetè lui, di nuovo, come