Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/113

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sacrilegio 111


acute, fini fini dell’amore che comincia, turbarono deliziosamente il suo cuore rinnovato. Non sapeva che fossero le quiete, dolcissime lacrime che rinfrescano le guancie accaldate dalla febbre; ignorava le dolcezze di una umiliazione innamorata; ignorava le voluttà del sacrificio: tutto ignorava. Questa scienza dell’amore, giunta di un colpo solo, si era poi sviluppata lentamente, togliendo di mezzo la varietà, scacciando le volgarità, divorando come un fuoco purificatore tutte le bassezze. Allora, senza pensare un minuto, senza riflettere, di sua libera elezione, di sua spontanea volontà,