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Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/127

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sacrilegio 125


calore, dove non vibrava più vita, fermandosi ogni tanto per respirare, le narrò minutamente la storia del suo amore, come era nato, in quale ambiente desolato era cresciuto, come egli n’era stato invaso e travolto: poi come questo amore era stato violentemente spezzato. Egli narrava lentamente, senza fare alcuna osservazione, impersonalmente, quasi che dicesse la storia di un altro: precisava nettamente i fatti, metteva le date, accennava a tutte le più piccole circostanze. Il racconto sgorgava freddo e tranquillo, con un movimento d’impulsione quasi matematico, andando di-