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Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/140

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138 sacrilegio


torni. Lui visse quei tre giorni, rabbioso, agitatissimo, bestemmiando se stesso, l’amore e tutto, incapace di prendere una decisione forte, inquieto di questo risveglio, incapace di volere qualche cosa. Quando si rividero, provarono un acutissimo sentimento di pena, un imbarazzo, un senso di vergogna. Insieme, si tesero le mani, supplicandosi:

— Perdono.

E piansero insieme. Quelle lagrime furono benefiche e calmarono quella pena. Una tenerezza grave li prese come se fossero due grandi colpevoli pentiti, che il rimorso ha domati. L’uno si strug-