Pagina:Serao - Dal vero.djvu/123

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120 dal vero.


si dubita, si spasima, ma non si opera: è il grande assorbitore dell’azione, ed intanto pare immoto, senza vita. Allora, per risolvere questo enigma affannoso si chiede alla scienza che sia il cielo ed essa risponde; È un sistema di pianeti regolari dalle leggi immutabili detta materia. Dunque l’azzurro sconfinato è un sistema, è una legge l’uragano senza freno, la poesia universale del cielo è materia? Impossibile. Ebbene, si chieda alla fede: Il cielo è il regno di Dio. Come, un regno divino e non un soffio di anima? un regno divino e la profonda, indifferente inconscienza? un regno divino, immobile e cattivo?

Molte donne sono come le stelle: abitano in alto belle, noncuranti, splendide, solitarie, ma non si può dire che vivano; non arriva al loro cuore alcuna voce mortale, sia pure di pianto; sono incapaci di grandezza o di debolezza; paiono fatte estranee alla gioia ed al dolore. Figure meravigliose, anime cristallizzate, trasparenti, vuote; brillano pel mondo, ma nulla sanno di luce; restano al posto dove furono messe, nulla ricercano, nulla fuggono. Così passano gli anni e mentre ai loro piedi batte l’onda furiosa delle passioni, esse continuano a brillare serene ed ignoranti. Pure, un giorno la voce fatale dell’amore si fa strada, arriva sino al cuore di queste donne, con ineffabile accento di seduzione: esse vorrebbero resistere, combattere, rimanere stelle;