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282 dal vero.


discutono il valore artistico della Marini e spiegano se Armando deve essere biondo come Ceresa o bruno come Pasta. Ma le fanciulle borghesi rimangono pensose; la notte forse non dormono o, peggio forse sognano; l’indomani hanno il disgusto della loro vita prosaica e senza dramma — e negli angoli solitarî, a mezza voce, nella penombra, raccontano alle loro amiche la storia di Margherita.

Ebbene, sarebbe stato meglio per voi, o buone e stupide fanciulle, di non essere andate a questo teatro. Voi non aspetta il dramma dell’amore, voi nulla saprete mai di quella passione che fa più vittime di ogni più crudele epidemia: i placidi mariti, la drogheria, l’orificeria, i figliuoli, la casa, nulla richieggono di queste lagrime ardenti, di questi gridi strazianti. Io non so perchè vi hanno condotte a questo teatro, io non so perchè vi hanno fatto intravvedere un mondo che non sarà mai il vostro; meglio per voi passare la serata attorno ad un tavolino, sotto la lampada a petrolio, lavorando l’uncinetto e guardando il fidanzato! meglio sul terrazzo mentre la luna scintilla, l’organino suona di lontano e i garofani olezzano; meglio a vespero, quando il predicatore spiega le gioie del paradiso. Se per un solo istante è stata turbata la pace della vostra ignoranza, se un solo lampo vi ha illuminato un paesaggio sconfinato, se avete sofferto un sol minuto, se v’è entrato nell’anima un desiderio ignoto, se avete intuito quanto non sarà mai vostro, se vi è nato un rimpianto, allora quel vostro palco che sembrava una festa, è stato invece una crudeltà.