Pagina:Serao - Dal vero.djvu/46

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il trionfo di lulù. 43


— Lulù, quando ti deciderai ad essere seria?

— A momenti, mamma; vedrai.

Schiuse la porta, ed al passaggio della madre e della sorella, fece due profonde riverenze, mormorando:

— Signora, signorina...

Quando furono fuori, dalla soglia gridò loro, scoppiando in risate:

— Parlate, parlate pure: io farò le viste di non saperne nulla!

II.

Roberto Montefranco, per solito, non pensava molto: non ne aveva il tempo. La giornata gli fuggiva fra la colazione, la passeggiata a cavallo, le visite ed il pranzo; la sera scorreva dolcissima presso Lulù, la sua fidanzata. Poi ci erano gli affari spiccioli da sbrigare, qualche appuntamento con l'avvocato, qualche contratto da firmare, qualche debituccio vecchio da soddisfare; aggiungete i preparativi della casa e del viaggio nuziale. Appena appena se gli rimaneva una mezz'ora per leggere e un quarto d'ora per isprecarlo alla porta del caffè. Così non lo si vedeva mai assorto in riflessioni profonde, nè si sapeva che egli si fosse mai occupato a risolvere qualche problema sociale: perchè, del resto, Roberto non aveva nulla di tragico o di eroico nel carattere. Anzi godeva di una serenità di spirito invidiatagli da molti.