Pagina:Serao - Donna Paola, Roma 1897.djvu/47

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la giovinezza e il sole e la lietezza del mio paese e la giocondità dei miei amici! Io avevo la serena indifferenza, la più grande felicità umana, io ero egoista, ma tranquillo; io mi lasciavo amare, e non cercavo che mi amassero. Sereno, sereno come Giove!

— Dio vi possa ridare la serenità — sussurrò lei, con dolcezza.

— Dio... io non lo prego!

— Lo prego io, sempre, perchè vi dia la pace.

— O femmina ipocrita! non vi burlate anche del Signore, come vi burlate di me. Sentite. Voi dovete amarmi, per forza. Vi amo troppo, per non essere amato. Sarebbe