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della sinistra. Caterina aveva finito di mettere una balza ad una sottana e infilava la guaina della cintura. Lucia mancava. A chi domandarne?

— Hai dormito bene?

— Sì, Caterina: benissimo. Tu hai cucito sempre?

— No: è venuta la signora Marini a farci visita.

— Spero che l’avrete fatta entrare nel salone.

— Sì: è rimasta troppo a lungo.

Niente di Lucia. A chi chiederne? chi gli direbbe quello che faceva Lucia?

— ... e allora, Lucia che si annoia nella compagnia delle persone stupide — completò Alberto — si è sentita male e se n’è andata in camera sua: io sono stato pocanzi a vedere che faceva... Indovina, Andrea, che faceva?

— Che posso saperne?

— Indovina, indovina...

— Mi sembri un bambino.

— Giacché non sei buono a indovinare, te lo dico io. Era inginocchiata sul cuscino dell’inginocchiatoio e pregava: pregava fervidamente, con la testa fra le mani.

— Lucia sta troppo tempo inginocchiata: questo le procurerà qualche deliquio — osservò Caterina.

— Che volete farci? In materia di fede non soffre osservazioni. Anzi si lagna di me che ho dimenticati l’Avemmaria e il Pater noster. Appena io tossisco un poco, ella prega un’ora di più.

Andrea se n’era andato al tavolino, aveva tagliato un pezzettino di carta, e sopra, minutamente, di tra-