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160 | ideale |
— Buona sera, signora.
Ella non si scosse. Si volse, sorrise, stirò il suo guanto e domandò:
— Siete voi, Sanseverino?
— La domanda è singolare.
— Contentatevene. Ve ne ho risparmiata un’altra che poteva essere impertinente.
— Contessa, stasera siete un...
— Fenomeno, non è vero?
— Di bontà. Una cosa nuova. Mi risparmiate una impertinenza, mi siete indulgente! Qualche orribile sventura mi minaccia, dunque?
— Chi sa?
— Preferisco l’impertinenza, contessa. Già me lo immagino. Volevate dirmi: Che venite a fare qui?
— Voi indovinate troppo, Sanseverino; è una scienza pericolosa.
— Per me solo. Vengo qui...
— Per vedermi, perchè siete innamorato di me. Conosco il ritornello.