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La piccola Maria 225


tanto impaziente, tanto morente di amore e di felicità che, talvolta, pensò non avrebbe avuto forza di resistere all’apparizione di Maria, nella casa del loro amore. Era in questo momento che si concentravano tutti i suoi pensieri e tutti i suoi sogni. Si sarebbe egli inginocchiato innanzi all’amata che ritornava a lui e le avrebbe baciato il lembo dell’abito? Avrebbe egli detto, all’amata, una parola di adorazione? Le avrebbe forse fatto qualche rimprovero per quel lungo anno di dolore e di solitudine, a cui Maria lo aveva condannato? No, no. Gli sarebbe, certo, mancata la voce, per dire nulla: gli sarebbero, certo, mancate le forze per prostrarsi e adorare. Non avrebbe fatto altro che aprire le braccia e chiudere sul suo petto affannoso e scoppiante pel palpito, la cara piccola persona, deciso a non lasciarla fuggire più, poichè ella era solamente il suo amore e la sua vita. Nulla dirle: poichè niuna parola potea compendiare quello che egli aveva sofferto e quanto era felice. Chiudere nelle sue salde braccia la diletta, null’altro: e tacere: e