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Miss Geraldina 245


tre disinganni amari le avevano fatto intorno questa solitudine femminile. In fondo all’affetto di tutte le sue amiche essa aveva trovato, o la falsità, o la compassione. Ed anche la compassione, per quanto ella sopra i nervi avesse quel settemplice strato di grasso, non le andava a’ versi. Poi il paragone delle donne sottili, magre o anche grassottelle ma gentili, non era fatto per allietare il suo spirito, ed essa aveva, a poco a poco, ferite una ad una le amiche, con la sua acredine. Tutte si erano allontanate, mormorando: “quella specie di mastodonte sembra buono, ma è maligno.„

E neppure gli uomini amava miss Geraldina. Sfuggiva la loro compagnia, sempre, dovunque; sfuggiva le presentazioni, le nuove conoscenze. Essa non credeva alla loro bontà, quando le si mostravano premurosi e cortesi: pensava che lo facessero per interesse e li disprezzava; pensava che lo facessero per pietà e ne aveva sdegno. Forse, preferiva quelli che la burlavano apertamente, che la guardavano con aria ironica, che la squadra-