Pagina:Serao - Il romanzo della fanciulla, R. Bemporad & figlio, Firenze, 1921.djvu/245

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scuola normale femminile 241


e spesso i piccini e le piccine sono stati quieti tutta una giornata, solo perchè la loro maestra li aveva pregati di star tranquilli, sentendosi molto male, poichè quelle creaturine l’amavano moltissimo. Quando si è dovuta mettere a letto, non potendone più, alla sua povera casa è stato un viavai di bimbi e di bimbe che venivano, zitti zitti, a visitare la maestra: ella, non potendo parlar loro, perchè questo la stancava, li faceva seder attorno al suo letto e li guardava sorridendo loro: essi tacevano per non disturbarla. Quando è morta, sei mesi fa, il municipio ha fatto le spese dell’esequie: i bimbi si sono quotati d’un soldo, per portarle dei fiori e hanno seguito tutti il feretro, due per due, tenendosi per mano, come quando essa li conduceva in ricreazione attorno al pozzo; e hanno cantato le canzoncine che ella aveva loro insegnato con la sua voce consumata.

.... la De Donato, non arrischiandosi a fare il concorso, è andata a dirigere la scuola elementare di Avellino; dà qualche lezione di canto alle ragazze più agiate del paese, e canta ella stessa le romanze di Tito Mattei, Non tornò e Non è ver, alla Filarmonica avellinese.

.... Carmela Fiorillo non ha fatto il concorso, è stata per un anno maestra rurale a Gragnano, ma essendosi innamorato di lei il figliuolo di un ricco fabbricante di paste, ha dovuto partire dal paese e recarsi a far la maestra in un villaggio dell’Alta Savoia, con la retribuzione di quattrocento lire annue. Non essendovi casa nel villaggio dove era la scuola, ella abitava al villaggio vicino, e doveva far quattro miglia ogni mattina e ogni sera, per andare e venire. Nell’ultimo

16 — Il Romanzo della Fanciulla.