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che non erano neppure dei filosofi.

— Ma che ti hanno lasciata una bella fortuna, Paolo.

— Essa è vostra, Chèrie.

— No, no, non mi parlar di denaro, mi secchi — e impallidì, preoccupatissima.

— Se vai in collera, sono pronto a dichiararmi un pezzente. Voi siete amata da un gentiluomo povero, Chèrie, poverissimo.

— Giura che mi ami!

— Io, Paolo Herz, sul mio onore e sulla mia coscienza, giuro di amare di ardente amore la signora Chèrie...

— Da quando?

— Da un’ora e sette minuti, lo giuro, con l’aiuto dell’orologio.

— Scrivi ciò — ella disse, le-