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122 l'infedele


nico, passandosi le dita sulla fronte si raccolse un momento e tutta la scena del pomeriggio, con Chérie, gli riapparve, da quel sorriso buono e amichevole dell’entrata, fino a quel bacio varie volte conteso e infine concesso; da quelle vaghe parole di conforto, che ella gli aveva detto con una voce così ammaliante, sino a quel sì, che consentiva, e che era stato un alito, più che una parola. Subito, riarse del trasporto più violento, con un’allucinazione amorosa replicata e sempre più nitida: e maledisse l’ora che non fuggiva abbastanza presto, consumando, invece, in lui, tutto questo entusiasmo.

— Chérie, Chérie, Chérie — andava dicendo, per la casa, mentre