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non potendo liberarsi del suo indicile tormento. Sino a tardi, essa aspettava: poi si levava, andava, a lui, gli diceva, dandogli la mano:

— Buona notte.

Macchinalmente egli rispondeva:

— Buona notte.

Ironico augurio! Ella giovane, senza preoccupazione altro che quella pietosa, per il suo amico, stanca del viaggio, si addormentava del suo bel sonno senza sogni: egli combatteva ogni notte una battaglia con l’insonnia. In quelle ore di solitudine, Paolo Herz era avvilito da un profondo senso di degradazione. Il tradimento che aveva commesso, così brutalmente, obbedendo al cieco istinto sensuale che si era avvolto nella luce lusinghiera di un novello, giovane, fre-