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La Conquista di Roma 299

quando voleva essere ubbidito: Ella era rimasta ritta, presso una giardiniera fiorita di cinerarie, malgrado il rigore invernale: e salutato colui che entrava, non era intervenuta nella conversazione. La svelta e giovanile persona, smesso l’abito di cordoglio, era mollemente avvolta in una vestaglia a grandi pieghe, di colore, di stoffa, di foggia monacale: un grosso cordone di seta girava intorno alla cintura: le belle mani fini erano perdute nell’ampiezza delle maniche. Ella, ogni tanto, si voltava: e a un motto arguto o vivace di suo marito, sorrideva per dimostrare che prendeva parte alla conversazione, che intendeva, che approvava: a una risposta di Sangiorgio, a una osservazione, a una riflessione, ella si voltava a guardarlo, una breve occhiata, ma intelligente, ma apprezzatrice. Pure, si occupava delle piante, amorosamente, osservandole con una grande attenzione, togliendone via la polvere dalle foglioline che ne erano coperte, staccando i piccoli rami secchi e i fiorellini già fracidi, che deturpavano la bellezza di quelli freschi. Si vedevano andare e venire, intorno alle molte piante verdi, onde il salottino pareva un boschetto primaverile, le mani bianche, pic-