Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/241

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la mano tagliata. 235


«— Sì.

«— A vostra richiesta?

«— Per caso; per la via.

«— Egli vi condusse qui?

«— Sì, la prima volta.

«— Poi ci veniste solo?

«— Sì.

«— Varie volte?

«— Varie.

«— Ci trovaste Lambertini?

«— Mai.

«— Forse non veniva nelle vostre ore?

«— Non ci veniva, addirittura. Lambertini era innamorato di un’altra.

«— Ah! — e un sorriso ironico sfiorò le labbra dell’agente. — Dimenticavo.

«— Posso andare?

«— Ancora pochissimo. Questa notte, siete venuti insieme, qui?

«— Separatamente.

«— Voi, prima?

«— Prima, lui.

«— Vedete che ci veniva?

«— Lambertini voleva partire ed era venuto per licenziarsi. —

«Detto questo mi morsicai le labbra, per aver detto troppo.

«Era possibile che un agente di polizia mi squilibrasse così, sino a cavarmi il mio segreto dalla bocca?

«In fondo, io sentiva qualche cosa di tragico che cresceva, intorno a me, senza che me ne potessi dare ragione; comprendevo che dal giorno in cui avevo schiuso il misterioso cofanetto e visto sul velluto oscuro la bellissima mano tagliata e ingemmata, il fato si appesantiva su me. Ma che io, Roberto Alimena, il conte Roberto Alimena, il giovane gentiluomo che aveva portato sino a trenta