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284 | la mano tagliata. |
berto Alimena, rinfrancato. — Come può avere una figliuola di venti anni? E dove è, essa?
— È lontana, divisa da lei. Forse Marcus Henner le ha divise. Per questo la signora piange sempre.
— E il nome di questa figlia?
— Rachele.
— Rachele! Dove ho io inteso questo nome? — chiese, fra sè, Roberto.
— Che cosa dite, signore? — chiese John, che oramai si lasciava trasportare dall’ambiente di romanzo, in cui viveva.
— Nulla, — soggiunse Roberto — ditemi ancora di Maria. Ella parla spesso di questa figlia? Le scrive? Ne riceve lettere?
— No, signore. Ella non sa più dove sia da quindici anni. Lewis ed io crediamo che il dottor Marcus Henner abbia rapito la signora Maria, impedendole di vedere mai il marito e la figlia, facendo credere a costoro forse che ella è morta, giurando alla signora Maria, che la sua figliuola è sparita, qualche volta, e qualche volta dicendole di volerla raggiungere. Infine, il dottore ha ucciso il cuore materno della signora Maria.
— Chi è questo Lewis? — chiese Roberto.
— È il maggiordomo, — rispose John — è l’uomo di fiducia di Marcus Henner, è il suo alter ego.
— Naturalmente sarà l’aguzzino di Maria, — disse Roberto.
— No, signore. Anch’egli l’ama, come tutti noi l’amiamo. Quante volte Marcus Henner gli dà degli ordini contro la signora Maria, e Lewis non li eseguisce! Per esempio: la signora Maria scrive continuamente a questa sua figlia. La poveretta non sa dove dirigerle queste lettere, oppure continua piamente a scriverle, e le conserva. Marcus Henner non ha mai potuto sapere dove sieno riposte queste lettere. Eppure, certo, Lewis lo sa!