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344 | la mano tagliata. |
— Quello che mi è più costato, è il ritrovare la donna dalla mano tagliata.
— Era con Marcus Henner, è vero?
— Sì.
— Lo avevo indovinato! Ma, ditemi tutto, raccontatemi tutto.
— Io non posso dirvi tutto, — rispose Leslie Dick, crollando il capo.
— Non sapete?
— So. Tutto è accaduto, fortunatamente e sciaguratamente, sotto i miei occhi.
— Sciaguratamente? Come? Ma è vivo, Roberto?
— Sì; ma forse avrebbe preferito morire, lui.
— Non intendo!
— Le nostre avventure sono state liete e tristi, signore. Vuol dire che così era destinato. Io non amo la Turchia, nè i turchi, signore, ma sono di accordo con loro per il fatalismo.
— Oh! signor Leslie, ditemi tutto.
— L’istoria sarebbe troppo lunga, e io non ve la saprei raccontare. Vi ho portato, invece, queste carte.
— Scritte da chi?
— Da tre persone.
— Da tre?
— Dal conte Roberto Alimena, da Marcus Henner e da Maria Cabib.
— Maria Cabib? Maria Cabib? Chi è costei? — gridò Ranieri Lambertini, alzandosi.
— La madre di Rachele Cabib, — disse quietamente Dick Leslie.
— La madre? Roberto ha ritrovato la madre della mia Rachele? Non mi ha telegrafato? Non mi ha scritto?
— Vi ha scritto, come vi ho detto.
— Date, — disse Ranieri.
— Debbo io consegnarvelo subito?
— Subitissimo.