Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/361

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la mano tagliata. 355

stare appiattato; colà gli avrei dato il denaro stabilito di compenso a Lewis ed a lui, e Maria sarebbe venuta via con me. Verso l’imbrunire, un imbrunire tristissimo d’inverno, andammo, con molta precauzione, a scegliere i luoghi dell’appostamento.

«Fremente, io voleva vedere da me se Marcus Henner partisse solo, cioè volevo collocarmi poco distante dal portone. Dick Leslie me lo impedì, di autorità.

«— No, — dissemi — se lo vedete solo, può riconoscervi dalla gioia che mostrerà la vostra fisonomia e che non potrete celare, come non celerete la vostra persona. Se è in compagnia.... vi verrà voglia di ucciderlo!

«— Già, — risposi io.

«E gli cedetti il posto di osservazione.

«Potete immaginarvi, mio caro Ranieri, se in quelle ore dell’appostamento, intorno alla casa di Marcus Henner, io abbia sentito cento volte soffocarmi dalla commozione. Ero arrivato dunque al punto più critico della mia esistenza, esposto ad un pericolo mortale, e capace di ricevere da Dio una felicità infinita. Io rodeva il freno in quella viuzza, alle spalle di Charing Cross, ma mi ero fatto un dovere di obbedire fedelmente alle istruzioni di Dick Leslie, di cui mi ero trovato sempre benissimo, in tutte le occasioni di quella terribile intrapresa.

«Un istante temevo che Marcus Henner, avendo cangiato pensiero, non partisse più; un altro istante, e questo era il dubbio che più mi trafiggeva, che la signora Maria non fosse riuscita a restare in Londra, mentre egli andava a Dublino, e che quel miserabile avesse trascinato seco quella povera anima derelitta. Bastava una semplice circostanza di simil genere, per sbaragliare perfettamente tutto il mio piano, e lunghi fremiti agghiac-