Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/120

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110 la virtù

pietà dover lavare d’inverno, nell’acqua gelata. Checchina stava a sentire, senza intervenire, immobile, l’occhio distratto, calcolando mentalmente che ora potesse essere. Tanto che, quando finalmente la lavandaia fu andata via, borbottando ancora, Susanna si lagnò con la padrona, che la lasciava sempre sola nelle questioni, a combattere per gl’interessi di casa, che finalmente a lei, Susanna, non gliene avrebbe dovuto importare niente, che tanto nessuno gliene teneva conto, neppure il signor padrone, quello là meno di tutti, poi. Checchina, senza darle retta, andò a vedere se piovesse. Non pioveva, ma era già scuro, accendevano i lampioni. Esitò un istante,