Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/148

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138 la virtù


— Aragona? l’ho inteso nominare, un signorone. Ti avrà fatto dei gran regali? Un braccialetto?

— No: mi ha mandato dei fiori.

— Ti avrà scritto delle bellissime lettere?

— Una sola.

— L’hai in tasca, naturalmente? Fammela vedere.

E Checchina gliela fece vedere. Come sempre, subiva la volontà della persona che le era daccanto.

— È bellissima: felice te, Checchina mia, che sei amata. Oh la monacella che non diceva nulla!

— Ti ho detto tutto.

— Va, cara, va, Dio ti benedica: sii prudente, ti raccomando, tu sei nuova a queste cose, un nulla può