Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/38

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moni che gonfiavano un braccio come un pallone. Il lume filava, e quando si abbassava, la luce era troppo fioca. A un punto il marito disse:

— Caro marchese mio, questi gnocchi e la torta che assaggerete in fine di pranzo, sono opera di questa Checca mia, che ha le mani benedette.

Il marchese le fece un complimento squisito. In verità, egli fu finissimo. Parve non si accorgesse neppure di tanti piccoli incidenti volgari, non guardò mai Susanna, come se non esistesse, prese due volte della frittura e parlò sempre, con la massima scioltezza. Parlava a mezza voce, con una erre molto lieve, quasi aspirata, e una esse infantile, molto dolce; quella voce aveva delle into-