Pagina:Serao - Leggende napoletane, Roma, Perino, 1895.djvu/182

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da un velo, ecco la Fortezza, ecco la Temperanza, ecco la Gloria, ecco l’Educazione, ecco l’Amor filiale, vuote allegorie che non chiudono più alcuna idea. Ultimo, poeticamente ultimo, è il Disinganno, un uomo che cerca con uno sforzo supremo districarsi da una fitta rete che l’avviluppa tutto. Singolare chiusura della vita, termine singolare di tutte le sublimità, di tutte le passioni, di tutti gli amori. Il Disinganno — e più altro.

— Perchè questa tomba non ha medaglione? — domando al custode.

Egli non m’ha udita, perchè ricomincia a dire:

— Il Cristo morto...

— Vediamo l’altar maggiore — ripeto io, ostinandomi.

Sì, l’ultima tomba a dritta non ha medaglione. Manca il ritratto della nobile principessa che vi è sepolta, che è morta anch’essa così giovane. Il medaglione è liscio, vuoto, bianco, come se ne avessero raspata, cancellata l’immagine. Ed è triste come