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LA CITTÀ DELL’AMORE 21

gna. La più bella delle civiltà, quella dello spirito innamorato; il più grande dei sentimenti, quello dell’arte; la fusione dell’armonia fisica con l’armonia morale, l’amore efficace, fervido, onnipossente è l’ambiente vivificante della nuova città. Quando Parthenope viene a sedere sulla roccia del monte Echia, quando essa fissa lo sguardo sul Tirreno, più fido dello Ionio, l’anima sua si assorbisce in un pensiero. La regione ignota è raggiunta, il mirabile, l’indefinibile, ecco, è creato, è reale, è opera sua. E mentre la fantasia si allarga, si allarga in un sogno senza confine, Parthenope sente giganteggiare il suo spirito e sollevata in piedi le pare di toccare il cielo col capo e di stringere il mondo in un immenso amplesso.

Se interrogate uno storico, o buoni ed amabili lettori, vi risponderà che la tomba della bella Parthenope è sull’altura di San Giovanni Maggiore, dove allora il mare