Pagina:Serao - Mors tua.djvu/26

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— O Biribì, sei un demonio.... — mormorò languidamente Ginetta Stresa, dai grandi occhi stanchi e tristi, segnati di oscuro. — Biribì, chi ti resiste?

Le tre coppie si formarono; il salotto Louis Seize, di una imitazione moderna sopportabile, nelle sue stoffe chiare, cosparse di fiorellini rosei e azzurrini, nelle cornici in oro smorto dei divani e delle poltrone, nella sua vetrina da ninnoli, nelle sue consolles, non era molto ampio, ma vi restava, espressamente, nel centro, un po’ di spazio, ove si poteva danzare, sul soffice tappeto, senza troppo cangiar di posto.

Presso il pianoforte, sul suo banchetto Louis Seize, nella sua veste molle, di un crespo grigio argento sottilissimo, collo e metà del petto scoperti, senza un sol ornamento, con la loro bellezza carnosa e appetitosa, con le rotonde braccia nude, oltre il gomito, Barbara Moles suonava il voluttuoso tango, con le lievi mani bianche e odorose, che appena sfioravano i tasti, mentre la sua testina, dal casco dei capelli castani, simili al castano lionato dei suoi occhi, segnava il ritmo di quella musica strana, ondeggiante fra il dolce languore e la suggestiva voluttà. Per un istante, lo sguardo di Barbara si fermò su don Manuel; e vide che costui la fissava, con una espressione nota, contenuta sotto le palpebre socchiuse. Schiudendo le rosse labbra, Barbara formò un cenno fugace, verso l’immoto spagnuolo, il cenno di un bacio; l’uomo agitò una mano, in un breve gesto, come se avesse ricevuto il bacio e ringraziasse.... Più fluttuante, fra la malinconia e l’ardore, il tango seguiva il suo ritmo, dalle mani della donna....

Franco Gaita e Ginetta Stresa ballavano, come se compissero un freddo dovere mondano: Franco Gaita correttissimo e indifferente, Ginetta a occhi bassi e a labbra chiuse, tristemente. Ivo Ranaldi ballava malissimo e la fine biondetta Delia, non riuscendo a correggerlo, s’infastidiva; Giulio e l’altra biondetta trasparente, i due flirteurs, dan-