Pagina:Serao - Santa Teresa, Catania, Giannotta, 1904.djvu/41

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veva fondato, è diventato fiacco e inquinato da tutte le correnti mondane, dai costumi medesimi spagnuoli, di quel tempo: le monache sono troppe, in ogni monastero: pregano, è vero, ma pettegoleggiano; vanno a mattutino, ma ricevono visite; hanno fatto voto di umiltà, ma sono fierissime del loro nome, della parentela, delle loro aderenze; hanno fatto voto di povertà, ma vogliono vivere bene e lo pretendono, perchè hanno portato una ricca dote. Teresa d’Avila sogna, da anni, la riforma del Carmelo: sogna dei piccoli monasteri, in città piccole e tranquille, in sobborghi deserti e silenziosi, in campagne abitate