gini suoi, vecchi venditori di zucchero e caffè, dal lontano quartiere dei
Santi Apostoli: hanno certe facce fredde e oscure, certi volti lividi,
dalle labbra sottili di persone avarissime. La sogguardano, taciturni e
diffidenti, venuti lì per obbligo, poichè la circolare del Governo era
tassativa: essa non li guarda. Desolata, disperata, ella fa un passo
innanzi e tre indietro: ella si ferma a baciare, ogni momento, le mura,
gemendo, sospirando, agitandosi, come in preda a un accesso di angoscia
folle. I parenti, marito e moglie, stringono la bocca, malcontenti e
sospettosi. Ella si dispera, senza nulla sapere. La badessa la esorta,
con lo sguardo, accennandole la folla, a chetarsi. Ma suor Francesca
delle Sette Parole si gitta in ginocchio, innanzi alla sua superiora e,
battendo il capo contro la sua tunica, le dice: