Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/18

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vecchiaia, al suo abbandono e alla sua miseria e dia loro il fascino dei dolori compresi: sollevi, elevi la sua oscura e ignota tristezza: e il poeta avrà fatto opera di poesia, e l’uomo, opera di cuore!

Ma io vado più oltre, nel mio desiderio sentimentale. Io voglio che Voi riconosciate, nella monaca discacciata brutalmente dal suo convento, la sorella minore delle nobilissime e sventurate donne che palpitano e fremono nelle vostre istorie: io voglio che voi troviate, sulla fronte rugata di suor Giovanna della Croce, lo stesso marchio fatale che è sulle bianche fronti delle creature, cui deste un nome e una vita mortale. Quanta distanza materiale, intellettuale, morale, non è vero? Che profonda diversità di condizione, di ambiente, di destino, non è vero? Una pietruzza che rotola nel fango della via e una stella che muore, in una notte di estate, che mai possono avere di somigliante? Ebbene, esse hanno di somigliante una sola cosa, viva e schietta, ed