Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 158 — |
Grazia Bevilacqua, — dovendo dormire, mangiare, vestirsi, calzarsi, vi è da star bene. Sei ricca, eh!
Suor Giovanna della Croce aprì le braccia con un cenno vago e largo.
— E che intendi di fare? — disse Grazia, con voce fischiante.
La sorella trasalì, la guardò.
— Io ho figli, ho poco denaro, non ti posso mantenere, — continuò Grazia, duramente, crudelmente. — Ho speso troppo, me ne pento, ma la cosa non può continuare. Le tue quarantuna lire non servono a nulla, in casa mia. Ci vuole altro. Che intendi di fare?
— Andarmene, — rispose, senz’altro, suor Giovanna della Croce.
— Meno male, che hai capito. Ti ho tenuta dieci mesi, nessuno mi può dire nulla. Le tue mille lire, le hai disperse. Chi ne ha visto un soldo? Le tue qua-