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— Quando Dio vorrà, non ora, speriamo, per il bimbo, per vostro marito.
— Morrò. Così finirà la triste istoria, quel romanzo, sapete, di Gaetano. Con la mia morte, finirà. Il pover’uomo non lo sa. Ma lo so, io. Crede di scrivere una storia assai, assai triste, ma con un lieto fine. Ma io morrò, è certo.
— Chi vi dice queste cose? Perchè le pensate? Calmatevi, tacete!
— Me le ha dette mio figlio Vittorio.
— Vostro figlio?
— Sì, mio figlio, l’ufficiale. È venuto poco fa, piccolo, piccolo, vicino al mio letto, e mi ha steso le manine, e una di esse ha toccato il mio viso. Ah, che ho sentito, quando quella mano di bimbo, di neonato, ha toccato la mia faccia! Voi non siete madre, non sarete mai madre, non potete intendere. E mi guardava, mi guardava, con certi occhi così dolenti,