Pagina:Serao - Suor Giovanna della Croce.djvu/265

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sera, stanca, morta, balbettando le sue preghiere nella stanchezza, digerendo, nelle orazioni, le amarezze fisiche e morali di cui era stata piena la sua giornata: ma asservita come era, il suo giogo le era diventato meno pesante. Tante altre serve, come lei, erano più bistrattate, dovevano lavorare di più, erano meno compensate, dovevano obbedire a cinque o sei persone, esser vittime di tutti i capricci dei padroni, malate, affamate, sporche!

Era alla metà del quarto mese di servizio, in casa del giudice Camillo Notargiacomo, che suor Giovanna della Croce, di mattina, mentre spazzava il salotto, intese bussare alla porta. In generale, era difficilissimo che qualcuno bussasse, durante tutta la giornata: ma il ragazzo della trattoria veniva, verso quell’ora, a ritirare la stufa del pranzo, del giorno prima. Pure, non senza una certa emo-