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temperamento ancor vivace, negli anni di vecchiaia: alcune, come assorte in una lor cura che ne rallentasse l’andatura. Ma i grandi mantelli neri, infine, chiudevano i corpi e non lasciavano scorgere che a stento le linee della persona: ma i grandi veli, infine, covrivano il volto, fittamente, e nulla lasciavano indovinare di quelle fisonomie di claustrate. Ognuna, passando, si era inchinata a baciar la mano e l’anello abbaziale della badessa: una di esse, suor Giovanna della Croce, appoggiò un istante la fronte sulla mano rugosa della badessa e forse vi lasciò una lacrima. Poi raggiunse, anch’essa, a passo incerto, il suo stallo di legno bruno, dove s’immerse nell’ombra, aspettando.
Ora, l’antichissima suora badessa, alzatasi dall’inginocchiatoio, si era messa a sedere, in mezzo al coro, sovra un alto seggiolone di legno nero. Muta, assorta