Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/161

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i capelli di sansone. 151

biscotti, i puddings pel suo thè, e ne faceva fare dei pacchetti; con le mani sottili calzate di lunghi guanti di camoscio, prendeva i pasticcini ancora caldi e li mangiava gentilmente, lungamente, con una irritante espressione di voluttà sulla faccia. Riccardo Joanna, col bicchiere del wermouth in mano, senza bere, non distoglieva gli occhi di dosso a lei, la guardava con così fervida espressione di ammirazione, eravi nel suo sguardo tanto calore di vita, che la contessa arrossiva come se stesse accanto al fuoco e si muoveva nell’ambiente di quello sguardo come la salamandra fra le fiamme. Ella conosceva Joanna benissimo, sebbene nessuno glielo avesse mai presentato; sapeva bene che egli era l’articolista prediletto delle signore per quella miscela di languore e di audacia che era nella sua prosa; sapeva bene che egli era il cronista dell’eleganza femminile, il deificatore della bellezza muliebre. Ella, dunque, posava per lui: socchiudeva gli occhi di smeraldo puro, trasparente, rosicchiava le pastine, sorridendo; sulle labbra grosse e rosse vi era un orlo di zucchero finissimo, provocante; stendeva la mano regale, con un gesto vago, per indicare certi biscotti bruni; piegava un po’ il corpo; beveva lentamente, con una linea di braccio alzata, da statua, con gli occhi spalan-