Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/131

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la grande giornata. 121

sto giornalista senza giornali, gli sembrava un caso comico. Un giorno aveva sognato di poter amare una duchessa, di essere amato da una contessa, di poter sedurre e rapire la moglie di un banchiere! Riccardo sogghignava. Gli parea di esser diventato una persona seria, ora che aveva prestabilito il suo avvenire, rinunziando a tutte le follie: e con la precipitazione e il bisogno di progettare di tutti gli ingegni meridionali, egli si figurava già di esser riescito, di aver avuto il decreto di nomina. Allora egli si vestiva di scuro, come per una solennità, andava dal redattore capo e in poche parole gli annunziava le sue dimissioni. Costui, forse, lo avrebbe interrogato sulle ragioni: allora gli avrebbe narrato tutto, la sua infelice, non corrisposta passione per il giornalismo, e il colpo sofferto e la delusione immensa e infine il proponimento di salvataggio, buttandosi nelle braccia della burocrazia. Con questo discorso che egli avrebbe pronunziato con l’enfasi del sentimento, egli certo sarebbe arrivato a scuotere la distrazione laboriosa del redattore capo e gli avrebbe fatto intendere quale servo fedele e amoroso essi perdevano. Invano avrebbero tentato di trattenerlo: a una vita seducente ma precaria, piena di grandi soddisfazioni, ma piena anche di grandi dolori, egli preferiva una esi-