Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/20

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e il ragazzo di stamperia. Peppino portava un berretto di carta bianca sui capelli rossi, e il viso bianchissimo era macchiato di lentiggini e d’inchiostro: e sulla blusa turchina parea che ci fosse piovuto l’inchiostro. Egli guardava il figliuolo del redattore, con un rispetto profondo e si teneva un po’ indietro.

“Tu sai leggere, Peppino?”

“Sissignore: altrimenti non potrei fare il tipografo.”

“E scrivere?”

“Un poco.”

“Io non so nè leggere, nè scrivere,” disse Riccardo. “Ma non serve, papà dice sempre che non serve.”

“Voi non dovete fare il tipografo, signorino.”

“No, no, io non debbo fare il tipografo,” mormorò macchinalmente il bimbo. “Addio, Marianna, addio.”

“La Madonna vi accompagni,” disse la serva, ferma sulla soglia del portoncino, guardando ancora il bimbo che si arrampicava lestamente per la erta scaletta.

E Marianna Rosanía, la vigorosa contadina di Caposele, se ne andò a casa, col suo passo di bestia grossa, a lavare i piatti, mentre i ferri da stirare si arroventavano sull’altro for-