Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/218

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208 i capelli di sansone.


“Che bella sera!” mormorò don Pompeo.

“Bellissima!” disse lentamente il giovanotto, e ad un tratto, bruscamente, rapidamente:

“Avete un effetto mio, in scadenza domani?”

“Ho visto, sì, credo di mille lire....”

“Sarebbe possibile rinnovarlo?”

E la voce pareva rotta da un lieve brivido.

“Impossibile, mio caro,” disse l’altro con una intonazione di freddezza. “La cambiale non è nostra.”

“Mi.... mi farebbe piacere....”

“È impossibile, ve lo assicuro. Ma per voi è così facile essere in misura! Guadagnate quel che volete, voialtri scrittori! noi poveri uomini d’affari....”

“Buona notte,” mormorò Riccardo con molta dolcezza.

“Buona notte.”

Il giornalista traversò la piazza lentamente: sonava l’una. La sua giornata finiva così.

Mentre discendeva per Via Nazionale deserta, lucidissimamente, come se egli fosse uno spettatore disinteressato, innanzi ad un palcoscenico, dove ferveva il dramma, tutto quello che egli aveva pensato e fatto, tutto quello che gli era accaduto, gli riappariva. Senza amarezza, senz’ironia, freddamente, con una potenza grande di visione, egli si rivide sogna-