Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/286

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copie del Tempo. Mancavano, per centomila copie, numero rotondo, altre centoventi copie: e da due mesi, la vendita aveva sempre fluttuato, un po’ meno, un po’ più, ma senza scavalcare mai la cifra di centomila.

— Ancora centoventi ostinati che non vogliono il Tempo, — pensò fra sè.

E solo solo, nella grande severità della stanza mobiliata di velluto bigio, tutta incorniciata di legno quercia scolpito, dall’ampio caminetto fiorentino dove una bella vampa consumava le legna, seduto dietro la larga, profonda scrivania che aveva il massiccio e la forma di una fortificazione, egli pensò a questi centoventi ostinati, esseri fantastici, scettici, che non volevano saperne del Tempo. Forse il giornale non era abbastanza bello per loro, forse la corrispondenza telegrafica da Parigi, Londra, Berlino e Vienna, non sembrava loro abbastanza ricca: e quietamente, pesando le parole, egli scrisse quattro telegrammi, esortando i corrispondenti a telegrafare di più, a telegrafare sempre. Stese la mano sopra un altro bottone della tastiera elettrica: un altro usciere si presentò:

“Questi telegrammi all’impiegato, li trasmetta subito.”

Poi, pensò di nuovo: forse quei centoventi